Annuncio urgente sulla sparizione forzata di Bulut Yayla*
Αtene, 2.6.2013
Alle 21:30 di Giovedì 30.5.2013, Bulut Yayla, un rifugiato politico turco di 24 anni, è stato arrestato, picchiato e brutalmente rapito da persone a bordo di una macchina privata nel centro di Atene – Grecia.
Dai testimoni oculari e dalle ricerche svolte dai compagni della vittima e da alcuni avvocati, è stato scoperto che la targa della macchina in questione appartiene alla polizia greca. La polizia, però, continua a sostenere di non aver niente a che fare con l’incidente, nonostante le accuse persistenti e costanti da parte dei suoi compagni, degli avvocati e di esponenti politici.
Ieri, 1.6.2013, la famiglia di Bulut Yayla ha annunciato che il ragazzo è detenuto presso l’Unità Antiterrorismo di Istanbul. Secondo le accuse della vittima, un gruppo di persone che parlavano greco lo ha trascinato su una macchina, usando una violenza estrema, chiudendogli la bocca e gli occhi. È stato poi trasferito su un’altra macchina con un secondo gruppo di persone che parlavano greco e turco, e poi con un terzo gruppo di persone che parlava turco e inglese.
Durante la sua detenzione, Bulut Yayla ha subito violenze, abusi e maltrattamenti. La sera di venerdì, Bulut Yayla è stato consegnato al Dipartimento di Polizia di Edirne, da dove poi è stato trasferito all’Unità Antiterrorismo di Istanbul.
La sparizione forzata di Bulut Yayla è prova dell’aspetto più oscuro del fascismo statale. Le controparti delle autorità greche e turche hanno usato la forza bruta e la violenza arbitraria, come se la legge e i diritti legali non esistessero. Il pieno disprezzo delle procedure di asilo politico, dell’estradizione e dell’espulsione, il diniego del controllo giurisdizionale e il maltrattamento di persone come se non avessero voce, può solamente creare timore, insicurezza e rabbia in tutti i cittadini.
Non è la prima volta che le autorità statali, con il pretesto della “guerra al terrorismo”, collaborano a livello internazionale avendo come vero obiettivo la negazione di ogni significato di dignità umana. Come avvocati, sappiamo che le leggi e le procedure legali sono sotto minaccia, e sempre lo saranno, da parte della stessa autorità statale.
In simili casi di azioni estremamente illegittime e parastatali, dichiariamo che siamo solidali con ogni vittima dell’arbitrarietà statale. Continueremo ad insistere nel dare voce a quelli trattati in modo ingiusto, che lo stato vuol far tacere, nel portare nella sfera pubblica quelli che le oscure cooperazioni transnazionali vogliono spazzare via e nel rivelare quelli che sono i responsabili che si nascondono dietro l’ottusità, le coperture e le bugie.
Non ci interessa il ritorno alla legalità, dato che il futuro di Yayla Bulut è già noto e il danno ai diritti democratici è irreparabile. Denunciamo la Polizia Greca che ostruisce costantemente e sistematicamente la presentazione di domande di asilo e la procedura di asilo. Yayla Bulut ha cercato invano di presentare la richiesta di asilo, nonostante fosse un rifugiato politico e una vittima di torture in Turchia a causa delle sue convinzioni politiche.
Denunciamo il governo e i suoi accordi internazionali segreti che hanno portato alla persecuzione sistematica di rifugiati politici turchi attraverso i mandati internazionali di cattura. Adesso aggirano e ridicolizzano la Giustizia che ha cercato di fermare le richieste di estradizione infondate.
Il nostro obiettivo è di proteggere i nostri diritti, le nostre libertà e la nostra dignità personale contro un sistema in declino; un sistema in deterioramento che va dalla violazione delle libertà alle sparizioni forzate e al sequestro di persone, in violazione di qualsiasi legalità e mettendo apertamente a rischio anche le minime garanzie di rispetto delle società.
Atene, 2.6.2013
Gruppo degli Avvocati Per i Diritti dei Rifugiati e dei Migranti
http://omadadikigorwn.blogspot.gr/
* Il rilascio di informazioni riguardanti questo caso sarà continuo e graduale in base alle informazioni che saremo in grado di controllare accuratamente durante il suo sviluppo.
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